Quali sono le ultime scoperte a Pompei?

Gli scavi di Pompei, incredibile patrimonio UNESCO, si estendono per circa 66 ettari di cui 45 scavati. Rimane nascosta perciò ancora un’enorme mole di reperti, che aspetta di essere portata alla luce ed ammirata dai milioni di visitatori, che ogni anno e da tutto il mondo, raggiungono quest’antica città congelata nel tempo.

Iniziati nella seconda metà del XVIII secolo, gli scavi e le ricerche vanno avanti da allora, non solo per trovare nuovi reperti, ma anche per

  • mettere in sicurezza strutture che già esistono,
  • studiare il contesto archeologico
  • restaurare le aree di scavo e riqualificare le aree verdi.

A partire dal 2020, nuove campagne di scavo sono state messe in atto, in particolar modo nella zona a nord della città antica (area della villa di Civita Giuliana) e in quella centrale (regio IX). 
Ma quali sono dunque le ultime scoperte a Pompei?”.
Continua a leggere il mio articolo e lo scoprirai.
Qui di seguito infatti ti propongo una carrellata di alcuni dei principali ritrovamenti degli ultimi 5 anni, che hanno reso questo immenso parco archeologico ancora più ricco e pieno di fascino.

Cosa hanno ritrovato di nuovo a Pompei – Le ultime scoperte

1. La panchina d’attesa alla Villa di Misteri

Gli ultimi scavi nella parte finora inesplorata della conosciutissima Villa dei Misteri,  ha portato alla luce, sulla parte nord-occidentale, una panchina d’attesa in cocciopesto, posta sulla pubblica via di fronte al portone d’ingresso della villa.
Puoi vedere l’immagine originale qui.

E’ probabile che qui si sedessero non solo clienti venuti per chiedere un favore al padrone di casa, ma anche braccianti e mendicanti che percorrevano la strada che metteva in comunicazione Pompei con la moderna Boscoreale.
Era uso infatti che i  padroni romani ricevessero (era la cosiddetta salutatio), spesso durante la mattinata, i clientes, ovvero persone di un livello sociale più basso legate a un personaggio importante della società locale.

In cambio di favori, aiuto in questioni giudiziarie e piccoli o grandi prestiti, questi assicuravano loro sostegno politico  in occasione delle tornate elettorali dell’amministrazione cittadina.
Qualcuno di quelli che aspettava qui, per fare passare il tempo scriveva sul muro con un oggetto appuntito o con un pezzo di carbone. Si riesce infatti a leggere una data, però senza anno, e un possibile nome.
Panchine di questo genere si trovano anche davanti ad alcune domus di Pompei. 

Si può visitare?
Per il momento ancora no

2. Gli affreschi con il culto dionisiaco – 2025

Dagli scavi di una tra le più sontuose e ricche ville dell’antica città e dagli scavi, la Casa del Tiaso (Dioniso), è emersa una grande sala per banchetti affrescata da un ciclo di pitture che raffigurano l’iniziazione ai misteri del dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci.
Si tratta di una rara megalografia (nell’area vesuviana ne sono state scoperte solo quattro), ovvero dipinti di grande qualità e con figure a grandezza quasi reale. 
Vai a questo link se vuoi vedere l’immagine originale.

Rappresenta le baccanti come danzatrici ma anche come cacciatrici, con i loro splendidi carnieri, chi con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e le interiora di un animale nelle mani.
Ci sono anche alcuni giovani satini che suonano il doppio flauto, mentre un altro compie una libagione (un sacrificio di vino) in modo acrobatico.
Al centro c’è una donna con un vecchio sileno che impugna una torcia: é di una inizianda, una donna mortale che, tramite un rituale notturno, sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso.

Per sapere di cosa si tratta in maniera più aprofondita puoi guardare a questo link la puntata di Ulisse- Il piacere della scoperta dedicata proprio a questo incredibile ritrovamento.

Si può visitare?
Se vuoi ammirare questo dipinto dal vivo lo puoi fare visitando il “cantiere aperto” dei nuovi scavi, 
solo su prenotazione con un tour guidato di gruppo (15 persone circa) della durata di 45 minuti
La visita si effettua nei giorni feriali al mattino (solitamente alle 11.00)
Per prenotare puoi telefonare al numero 327 2716666.
E’ obbligatorio avere il biglietto d’ingresso al parco archeologico di Pompei. 

>

3.  Il sacrario dalle pareti blu – 2024

Nella zona centrale dell’antica Pompei, in un ambiente di circa 8 mq situato nella porzione meridionale dell’isolato pertinente ad un quartiere secondario di una grande domus, è venuto alla luce un probabile sacrario dipinto, dedicato ad attività rituali e alla conservazione di oggetti sacri (qui per vedere l’immagine originale).

Sullo sfondo blu delle pareti sono rappresentate alcune figure femminili che affiancano le nicchie presenti al centro, e che raffigurano, in quelle laterali le quattro stagioni, le Horae, mentre in quelle sulla parete centrale allegorie dell’agricoltura e della pastorizia, come indicano gli attributi dell’aratro e del pedum, un corto bastone usato da pastori e cacciatori.
Dagli scavi sono emersi oggetti che arredavano la casa, momentaneamente sistemati lì in quanto erano in corso dei lavori di ristrutturazione.

Si può visitare?
Anche questo dipinto è compreso nelle visite al “cantiere aperto” dei nuovi scavi visitabile con visita guidata nei giorni feriali su prenotazione e con biglietto di ingresso agli scavi.

4. Gli attrezzi di un carpentiere – 2024

Sono stati scoperti in un ambiente nel quartiere servile della villa di Civita Giuliana. Oltre agli attrezzi da lavoro (una lunga corda, pezzi di legno e una sega con lama) sono presenti un letto e quello che sembra un telaio, forse  che apparteneva ad un altro letto. Il vano è conservato perfettamente e la tecnica dei calchi ha permesso di “riportare in vita” questi reperti con minuzie di particolari.
A questo link  l’immagine originale.

Si può visitare?
Al momento questo incredibile luogo non è visibile al pubblico.

5. Il dipinto di un vassoio con calice e focaccia – 2023

L’affresco è venuto alla luce durante gli scavi nell’insula 10 della Regio IX, e rappresenta un vassoio d’argento con sopra posato un calice di vino e a fianco ad esso una focaccia di forma piatta che serve da supporto per frutti vari (si possono vedere un melograno e forse un dattero), condita con spezie o piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra.
Sono poggiati sul vassoio anche frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni.
La rappresentazione che si trova su questo dipinto può far pensare ad un’antenato della pizza!
Se vuoi sapere com’è l’immagine originale del dipinto clicca qui

Si può visitare?
Anche questa meraviglia fa parte del percorso  “cantiere aperto” ai nuovi scavi. Puoi visitarlo solo quindi con una visita guidate nei giorni feriali, su prenotazione (tel. 327 2716666). Obbligatorio avere il biglietto di ingresso agli scavi. 

6. I due scheletri trovati nell’Insula dei Casti amanti – 2023

I corpi, due maschi di almeno 55 anni, sono stati rinvenuti riversi su un lato in un ambiente di servizio in cui si erano rifugiati in cerca di protezione (qui per vedere l’immagine originale).
In quel periodo la stanza non era utilizzato perchè probabilmente stavano facendo riparazioni o restrutturazioni alla casa.
Insieme agli scheletri sono venuti fuori anche oggetti, come un’anfora verticale appoggiata alla parete nell’angolo vicino a uno dei corpi e una collezione di vasi, ciotole e brocche accatastata contro la parete di fondo.

Il ritrovamento ha messo in luce che non fu solo l’eruzione a causare la morte degli abitanti dell’area ma anche un terremoto avvenuto in concomitanza.
Parte della parete sud della stanza è crollata colpendo uno degli uomini. La posizione del suo braccio alzato richiama l’immagine di un vano tentativo di proteggersi dalla caduta della muratura.
L’intera sezione superiore della a parete si è staccata ed è caduta nella stanza, travolgendo e seppellendo l’altro individuo.

Si può visiatre?
Puoi visitare questa incredibile scoperta percorrendo il percorso sopraelevato (passerelle sospese) che ti permetterà di osservare dall’alto l’intera Insula dei Casti Amanti, incluse le strutture recentemente scavate e restaurate.

L’ingresso è da via dell’Abbondanza, l’uscita su Casina dell’Aquila.

7. La tartaruga con il suo uovo – 2022

E’ una delle importanti ultime scoperte a Pompei.
Gli archeologi l’hanno trovata in ottimo stato di conservazione sotto il pavimento di una bottega ( ad 1,50 metri di profondità) di Via dell’Abbondanza, una via centalissima dell’antica città di Pompei.
Il suo carapace é quasi intatto, la testa intonsa, così come la coda e una delle zampe.
Il suo ritrovamento fa luce sugli ultimi anni di vita della città, che dopo quelli successivi al terremoto si era trasformata in un cantiere edilizio.  
La testuggine si era evidentemente introdotta nella taberna per scavare la tana e deporre il suo uovo.
Se vuoi vedere l’immagine originale clicca qui!
Nella stessa zona sono emersi dagli scavi anche bellissimi mosaici dai disegni raffinati e rari.

Si può visitare?
Per il momento no. La testuggine è conservata presso Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco Archeologico di Pompei 

8. La stanza degli schiavi – 2021

Si tratta di un ambiente rimasto integro fino all’arrivo dei flussi piroclastici, con il portico che ha retto perchè i lapilli si sono fermati sulla soglia. Si trova presso la grande villa suburbana di Civita Giuliana ed è uno stanzino occupato da schiavi stallieri, forse una piccola famiglia, ancora incredibilmente intatto con tutto il suo corredo di povere cose.
Puoi vedere l’immagine originale qui.

Nella stanza ci sono mobili molto semplici, dall’aspetto essenziale: tre brandine disposte a ferro di cavallo e con misure diverse, la più piccola destinata a un bambino.
Niente materassi solo una rete di corde con sopra solo una pezza di tessuto che il calco in gesso ha fatto ritornare alla luce con incredibile realtà. I muri sono spogli, con piccola finestra.
Sotto un letto si trova una pecie di di cestino e una piccola brocca. Accanto ai letti sono accatastate anfore e vasi.

Si può visitare?
Per il momento questo luogo non è aperto al pubblico.

9. Il carro da Parata – 2021

Trovato nel sito della villa suburbana di Civita Giuliana, si tratta di un carro spettacolare per i suoi complessi e raffinati decori realizzati in stagno e per la sua eleganza e leggerezza.
Puoi vedere l’immagine originale qui.
E, cosa ancor più incredibile, per il fatto che si sono mantenute le tracce dei cuscini, delle funi per reggere le corone di fiori, e addirittura le impronte di due spighe di grano lasciate su un sedile.
Dipinto di rosso e rivestito da decorazioni a tema erotico, il carro veniva forse usato per il culto di Cerere e Venere, o, con più probabilità, per un’aristocratica cerimonia di nozze.
Questo genere di carri non era mai stato trovato in Italia.

Si può visitare?
Se vuoi ammirarlo devi andare all’Antiquarium di Boscoreale (Viale Villa Regina 1), situato nelle immediate vicinanze dellarea archeologica di Villa Regina.
Nel caso tu arrivi in auto puoi raggiungerlo uscendo dall’Autostrada A3 Napoli-Salerno a Torre Annunziata sud oppure Boscoreale e poi seguendo le indicazioni per Viale Villa Regina.
Se invece sei già agli scavi c’è una navetta, chiamata Pompeii Artebus, che collega Pompei (Piazza Esedra) con l’Antiquarium di Boscoreale / Villa Regina

10. I corpi quasi integri di un quarantenne con un mantello e il suoi schiavo – 2020

Rappresenta un ritrovamento eccezionale. Dopo più di 150 anni dal primo utilizzo del metodo Fiorelli infatti, non solo si è potuto ottenere calchi perfetti delle vittime, ma anche, grazie a tecnologie innovative, a sondare e documentare ciò che portavano con se i due uomini nel preciso momento in cui vennero sorpresi dai vapori bollenti dell’eruzione: un manufatto in lana, forse una coperta o un altro mantello ( clicca qui per vedere l’immagine originale).
Non è ben chiaro quale fosse il loro ruolo all’interno della residenza dove sono stati rinvenuti, ovvero villa suburbana di Civita Giuliana.
Il calchi, che hanno riportato, come se fosse successo ieri, la posizione delle mani appoggiate sul petto, il cotone della tunica arricciata sul ventre dell’uomo.

Si può visitare?
Al momento no.

Leggi anche
Visitare Pompei in un giorno
Visitare Pompei – le attrazioni
Affreschi Villa dei Misteri


Notizie sull'autore

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close