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Il teatro di Pompei

Il teatro di Pompei è parte integrante del Parco Archeologico degli Scavi della città e senz'altro da tenere in considerazione tra le cose da visitare a Pompei.
Inoltre, è uno dei luoghi - insieme all’Orto dei Fuggiaschi - più conosciuti e ammirati del Parco stesso. 
Sommerso da ceneri e lapilli durante l’eruzione del 79, il Teatro di Pompei ha rivisto la luce durante gli scavi archeologici. È proprio grazie alle operazioni avvenute in età Borbonica che ci è possibile scoprire molti dettagli sulla vita dei pompeiani in tempi antichi. 

Il teatro di Pompei è un chiarissimo esempio del ponte che esiste tra il mondo antico della città e quello moderno, visitato da milioni di turisti ogni anno. Vediamo perché!

BIGLIETTI POMPEI


Storia del Teatro di Pompei

La vita di questo stupendo teatro inizia in epoca sannitica, quando la popolazione di Pompei era divisa in tribù e si dedicava principalmente alla pastorizia. Interamente rifatto nel II secolo a.c., il Teatro di Pompei ha passato tempi difficili nel corso della sua storia.

La caduta e risalita del Teatro di Pompei

Questa magnifica opera pompeiana ha subito negli anni il triste destino di tutta la città.
Nel 62 d.c. un terremoto distrusse parzialmente molti edifici di Pompei. Non da meno, il Teatro di Pompei fu colpito dall’evento sismico e venne in parte danneggiato, soprattutto l’area del palco - ricostruito subito dopo.

Anche il 79 d.c. è stata una data importante per Pompei: l’eruzione del Vesuvio sotterrò la città con ceneri e lapilli insieme ad altre cittadine nelle vicinanze (Ercolano e Stabia ad esempio) e ne modificò completamente l’aspetto.

Da quel momento si perde traccia della popolazione di Pompei, fino a quando alcuni ritrovamenti portano la famiglia Borbone ad investire sugli scavi archeologici.
Tutto quello che possiamo visitare oggi nel Parco Archeologico degli scavi di Pompei è stato riportato alla luce grazie al lavoro di moltissimi professionisti, che periodicamente si mettono all’opera per scoprire tutti i segreti della vita nella Pompei antica.

Punti di interesse nelle vicinanze: Terme stabiane, Casa del Menandro, Lupanare, Foro

Architettura del Teatro

Il Teatro di Pompei è stato costruito sotto una collina. La sua pendenza è stata sfruttata infatti per realizzare la gradinata per il pubblico.
Nel corso degli anni, il Teatro ha subito varie modifiche. Una di queste, nell’anno 80 a.c., ampliò le gradinate per il pubblico. Un’altra, più recente, durante il periodo augusteo, vide invece una ristrutturazione totale del teatro.
Al contrario della maggior parte dei teatri di stampo romano a forma emisferica, il Teatro di Pompei è stato disegnato come un ferro di cavallo. Tra le gradinate del pubblico troviamo alcuni balconcini chiamati tribunalia, dove sedevano gli ospiti importanti.

Gli spettacoli di allora

Lo spettacolo nella Pompei antica è sempre stato associato alla religione. Lo dimostra la vicinanza di un tempio e il fatto che tutti gli spettacoli si svolgevano nei giorni festivi.

All’interno del teatro venivano rappresentate commedie, pantomimi e le famose atellane - una commedia in tono scherzoso recitata in osco, il dialetto di Pompei. Inoltre, lo spettacolo preferito da tutti i cittadini di Pompei - il mimo.
Partecipare ad uno spettacolo al Teatro Grande di Pompei era gratuito. Le messe in scena erano finanziate dai potenti dell’epoca, che le utilizzavano come una sorta di propaganda politica.
Gli spettacoli del Teatro di Pompei erano aperti solo agli uomini liberi. In totale, questo poteva ospitare fino a 5.000 spettatori.

La gradinate dove sedeva il pubblico erano organizzate secondo i ceti sociali.Gli uomini più importanti, come i politici e altri potenti, sedevano nelle prime file in basso, oppure sui tribunalia.
Il pubblico partiva quindi dai più ricchi, con la vista migliore, salendo fino ai meno abbienti. 
Queste erano le posizioni dei cittadini maschi.
La legge chiedeva infatti alla donne di sedere sulle ultime gradinate in alto.
I racconti di epoca romana che ci permettono di conoscere questi dettagli della vita di allora ci svelano anche un piccolo segreto. Si dice che le donne di Pompei non fossero molto propense alle regole, e che spesso sedevano comunque in mezzo agli uomini.

Il teatro di Pompei oggi

E’ possibile visitare il Teatro di Pompei in due modi diversi.
Il primo
, che poi è anche il più classico, è quello di organizzare una gita al Parco Archeologico degli scavi di Pompei. Il biglietto per accedere a questa meraviglia della natura costa € 13.00 (ridotto a €7.50 fino ai 25 anni e gratis per i bambini). Dal momento che c'è sempre coda e, specialmente d'estate fa molto caldo, vi suggeriamo di acquistare il biglietto on line. Potrete saltare la fila risparmiando fatica e iniziando subito la visita!

Ci sono due diversi ingressi al parco: 

  • se scegli l’ingresso di Porta Marina dovrai proseguire lungo tutta Via dell’Abbondanza, fino all’incrocio con Via Stabiana dove devi svoltare a destra - qui si trova appunto il Teatro di Pompei.
  • se invece preferisci utilizzare l’ingresso che porta direttamente alla Piazza dell’Anfiteatro, da qui dovrai scendere verso l’altro ingresso attraverso Via dell’Abbondanza - questa volta il Teatro di Pompei lo puoi trovare alla tua sinistra.

Il secondo, e più inusuale, metodo per scoprire la meraviglia del Teatro di Pompei è quello di acquistare un biglietto per uno spettacolo serale. La stagione teatrale a Pompei ospita ogni anno commedie, tragedie e spettacoli musicali di compagnie famose in tutto il mondo.

Non è giusto dire ‘il teatro di Pompei’

Avete letto bene. È giusto dire i teatri di Pompei. Sì, perché a Pompei i teatri sono due. 
Quello di cui abbiamo parlato fino ad ora è il Teatro Grande di Pompei.
L’altro, invece, è chiamato Teatro Piccolo ma il suo vero nome è Odeion.
Il Teatro Piccolo di Pompei è molto simile al suo fratello maggiore sia per quanto riguarda il periodo di costruzione, quindi per lo stile architettonico e per la forma, che per il triste destino sotto una coltre di lava del Vesuvio.
Alcuni particolari dettagli nella costruzione rendono un’acustica perfetta e lo hanno reso particolarmente adatto a spettacoli musicali. Al tempo della Pompei antica, ad ogni concerto potevano assistere circa 1300 persone.
Puoi visitare questa attrazione solo con il biglietto di accesso al Parco Archeologico di Pompei. Purtroppo non viene più utilizzato per spettacoli dal vivo.

 
POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

La Schola armaturarum

Tra le cose da vedere a Pompei , specie se siete a visitare gli scavi con i vostri bambini, c'è la Schola Armaturarum Juventis Pompeiani. Si trova affacciata su Via dell'Abbondanza, angolo vicolo Ifigenia ed  è visitabile ogni giovedì nell'orario di apertura del parco archeologico, per gruppi contingentati.
Era il luogo dove i giovani pompeiani si allenavano alla lotta e alle arti gladiatorie e rappresentava la sede di una importante associazione di carattere militare. 

Qui si svolgevano le riunioni dei giovani affiliati e qui si trovavano per organizzare e programmare le attività militari e i giochi che poi si sarebbero svolti nella Palestra grande o nell'Anfiteatro.


Un'altra funzione della schola armaturarum era quella di deposito di armi. Sono infatti state rinvenute numerose armature e trofei militari che erano appoggiati su scaffalature lignee poste lungo una parete.
in origine questo luogo era un'abitazione, come testimoniano i resti della parte nord.

Struttura schola armaturarum

Gli allenamenti dei giovani pompeiani si svolgevano in una grande sala che si apre su via dell'abbondanza per tutta la sua apiezza. 
Probabilmente questo ambiente era chiuso da una transenna lignea. Questa ipotesi è nata dal calco dell'impronta della transenna rimasta sulla  cenere che la ricoprì durante la terribile eruzione del 79 d.c.

La schola armaturarum  era anche caratterizzata da decorazioni militari raffiguranti rami di palma, vittorie alate e candelabri con palme. queste decorazioni sono purtroppo andate perdute nel crollo avvenuto nel 2010 .
A seguito di un dissesto idrogeologico dovuto a piogge abbondantissime, la copertura in cemento armato che era stata realizzata nel 1950 per porre riparo ai danni dei bombardamenti del 1943, è crollata facendo ingenti danni. I restauri dell'ambiente sono stati inaugurati a gennaio 2019.

Sul retro dell'edificio sono presenti ambienti di servizio per la custodia di anfore per il vino, l'olio pregiato, salse di pesce. Tutti prodotti che venivano serviti in occasioni di convivio o di rappresentanza.

orari pompei scavi 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

L'anfiteatro di Pompei

Nella lista di cosa vedere negli scavi non deve certo mancare l'Anfiteatro di Pompei, il luogo deputato agli spettacoli gladiatori tanto cari ai romani.
Si tratta di uno dei più antichi e meglio conservati anfiteatri al mondo.Vi consigliamo l'acquisto dei biglietti on line se volete evitare di fare la coda e iniziare subito a visitare il parco archeologico. Avrete infatti diritto all'ingresso prioritario!


dove si trova

L'Anfiteatro di Pompei, che poteva contenere ben 20.000 spettatori, venne costruito nella zona sud-orientale della città (Regio II, Insula 6) della città. Questo non solo perchè l'area era pressochè deserta (e quindi il via vai del gran numero di spettatori non recava intralcio alla vita quotidiana della città), ma anche per questioni economiche. Sfruttando il preesistente terrapieno su un lato e costruendone uno artificiale sull'altro, era stato possibile contenere le spese. 
La costruzione si trova a circa 6 metri di profondità, è largo 104 m e lungo 135 m.

la struttura

L'edificio è costituito dall'esterno da due ordini.
Quello inferiore prevede archi ciechi sotto cui è probabile che ci fossero dei mercanti

Quello superiore presenta archi a tutto sesto. Tra i due ordini c'è un ambulacro. Due grandi scalinate consentivano di raggiungere le gradinate superiori.
All'anfiteatro si accedeva tramite una galleria (cripta) dotata di quattro ingressi, due dei quali portavano direttamente all'arena.
Probabilmente i magistrati e le cariche più importanti avevano un passaggio privilegiato ai palchi d'onore, divisi dal resto della platea da uno scomparto in muratura.

Prima di arrivare all'arena si trovano due spoliarii usati uno per prestare i primi soccorsi ai gladiatori feriti, l'altro per l'ingresso all'arena, che era in terra battuta. L'arena era circondata da un parapetto affrescato (oggi gli affreschi sono andati perduti).

La cavea

Era divisa in tre zone:
Ima cavea: divisa in 6 settori, era destinata alle persone di spicco. Aveva la vista migliore.
Media cavea: divisa in 20 settori era per il popolo.
Summa cavea: divisa anch'essa in 20 settori. Qui trovavano posto le donne. 

Durante i mesi invernali e nel periodo di maggior caldo l'anfiteatro di Pompei non ospitava spettacoli. 
Durante l'estate si stendeva un velario scuro di lino, come confermano gli anelli di pietra, posti in cima alle gradinate, in cui venivano infilati dei pali.
Le belve utilizzate nei giochi gladiatori entravano da un piccolo varco al centro dell'arena.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Menandro, Orto dei fuggiaschi

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

La casa di Sallustio

La casa di Sallustio (Regio VI, Isola II) è situata sul lato destro della via Consolare, nel quartiere occidentale degli scavi di Pompei, subito prima del bivio che  conduce alla Porta Ercolano. 

Databile già dal IV secolo a.c., è una delle case più antiche di Pompei e rappresenta uno dei più importanti esempi di abitazione di età sannitica. La parte più rilevante venne costruita nel II secolo. Deve il suo nome ad un iscrizione elettorale che si trova sulla facciata, ma forse è da attribuire ad Aulus Cossius Libanus, come attesterebbe un anello- sigillo.

L'edificio ha conservato gran parte dell'impianto originario. Si possono visitare infatti l'atrio con il suo impluvio realizzato in tufo e il piccolo portico con  colonne, dello stesso materiale, che si trova dietro il tablino.

Visitare la Casa di Sallustio

Vi consigliamo, per evitare la lunga coda che si forma all'ingresso, spesso sotto il sole, di procurarvi il biglietto on line . Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito a visitare gli scavi di Pompei!


Punti di interesse nelle vicinanze:
Casa del Fauno, Terme del Foro, Casa dei Vettii, Macellum

struttura

A destra dell'atrio c'è un'ala parallela che si sviluppa attorno ad un piccolo peristilio con giardino e che è composta da una sala da pranzo, una cucina e due camere da letto.

Sei locali sul davanti della casa ospitavano quattro negozi, una taverna e una panetteria con tre macine e un forno con camino a fianco.
Sul lato sinistro dell'ingresso si trova il thermopolium  con il suo bancone della mescita.
Probabilmente l'abitazione venne trasformata in albergo dopo il terremoto del 62 d.c.

La casa di Sallustio è sicuramente una delle attrazioni che non dovete mancare di vedere nel vostro itinerario per visitare Pompei.

Scavi di pompei orari

Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

I calchi di Pompei

Tra le attrazioni più note del Parco Archeologico partenopeo ci sono i Calchi di Pompei, realizzati in gesso con una particolare tecnica a partire da circa un secolo e mezzo fa. 

 

Dove visitare i Calchi di Pompei

I calchi sono tra le curiosità su Pompei e le attrazioni più interessanti da osservare durante una visita al Parco Archeologico più famoso del mondo. 
Sono molti i luoghi degli scavi dove è possibile fermarsi ed osservare da vicino i calchi degli  dall’eruzione del Vesuvio nel 79. Tra questi:

  •  L’Orto dei Fuggiaschi
    Forse il più noto sito per osservare i calchi. 
    È qui che si possono visitare quelli dei corpi di 13 persone coperte da una coltre di lapilli.
    Le 13 vittime sono adulti e bambini colti dall'eruzione mentre stavano cercando scampo verso le mura della città.
  •  L'Antiquarium
    Sotto la terrazza del tempio di Venere con affaccio su Porta Marina.
    Trovate ripercorsa la storia di Pompei dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C.  Ci sono calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
  • L’Anfiteatro di Pompei
    Anche qui è possibile rivivere gli ultimi attimi della popolazione pompeiana, osservando oltre 20 calchi.
  •  Le Terme
    Alcuni calchi sono esposti nelle Terme Stabiane, tra i luoghi più frequentati dagli abitanti della cittadina.
  • La Villa dei Misteri
    Oltre allo stupendo panorama sul golfo di Napoli, anche qui si trovano teche con alcuni dei calchi rinvenuti nella città partenopea.


Non c’è un unico luogo per visitare i calchi.  Bisogna infatti esplorare il Parco Archeologico di Pompei in lungo e in largo per poter vedere più di un esemplare.

I calchi sono conservati in apposite teche per ripararli dalle intemperie e dalla contaminazione dei visitatori.
Sia che vogliate visitare Pompei in un giorno, sia abbiate la fortuna di dedicare agli scavi più tempo, sono un'attrazione assolutamente da non perdere!

I calchi di Pompei - Visitare gli scavi archeologici

Storia del ritrovamento

Una città e una cultura sepolte per circa 1700 anni: é quella di Pompei e delle cittadine limitrofe, che hanno subito il tragico destino della più nota eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
La prima ad essere scoperta fu Ercolano: per questo la famiglia Borbone propose di iniziare degli scavi anche nei luoghi dove erano stati rinvenuti monete e oggetti antichi. Gli storici iniziarono i lavori su quella che credevano fosse l’antica Stabia - ma che si rivelò essere Pompei.

I primi scavi cominciarono già a partire dal 1748, si fermarono per qualche anno  a causa della scarsità dei reperti ritrovati.
Ricominciarono più avanti per il volere del nuovo direttore Giuseppe Fiorelli, utilizzando nuove tecniche archeologiche.

Tecniche utilizzate durante i lavori

La tecnica che ci permette di conoscere numerosi dettagli sulla vita di Pompei e dei suoi abitanti, e quindi di visitare ancora oggi questi luoghi incantati, è definita “calco”. Per calco si intende il processo che consisteva nel versare del gesso, oppure una miscela di acqua e cemento, nelle cavità lasciate dai corpi e materiale decomposto. 
La cenere proveniente dal Vesuvio aveva infatti coperto la città di Pompei con una coltre, che in seguito si indurì. Con il decomporsi delle materie organiche, come legno o come i corpi dei cittadini, si formarono dei vuoti nella cenere indurita.

Grazie a questa particolare tecnica archeologica ci è permesso di conoscere la storia della città prima dell’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.c.
Giuseppe Fiorelli, direttore del sito dove si svolgevano gli scavi, sperimentò la tecnica a partire dal 1863. Dopo la colata, era sufficiente attendere che il cemento o gesso si solidificasse, per poi procedere con gli scavi, svelando i segreti delle cavità.

Curiosità sui Calchi di Pompei

Dopo l’utilizzo della tecnica avanzata per il recupero, i calchi di Pompei vennero ampiamente osservati e studiati dagli storici. Furono molte le scoperte curiose che vennero alla luce nel corso degli anni:

  • Fu la cenere, non la lava, a coprire Pompei.
  • Quando si parla di una eruzione, si é soliti associare questo evento naturale con una coltre di lava.
    Ma non fu il caso del Vesuvio nel 79 d.c. Pompei fu ricoperta da una ventata di materiale piroclastico infuocato che bruciò tutto quello che stava sul suo cammino, rendendo possibile il ritrovamento dopo 1700 anni.
  • Tra i calchi di Pompei troviamo il calco chiamato "I due amanti", una coppia abbracciata sorpresa dall'eruzione del Vesuvio.
    Si è spesso parlato del sentimento e della commozione scaturita da questa coppia. Recentemente, altri rilevamenti ci hanno permesso di conoscere un dettaglio fondamentale: i due amanti sono entrambi uomini.
  • L’eruzione del 79 d.c. non fu solo ciò che distrusse la città di Pompei.
    Fu anche il motivo per il quale oggi conosciamo molti dettagli sulla cultura pompeiana antica.
    Grazie i calchi possiamo notare come gli abitanti avessero dei denti bianchissimi, questo poiché la loro dieta era quasi priva di zuccheri.

BIGLIETTI POMPEI


POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1 novembre al 31 marzo
Martedì - Domenica dalle 9.00 alle 17.00. Ultimo ingresso alle 15.30.

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Visitare Pompei in un giorno 
Cosa visitare a Pompei
Come arrivare e muoversi a Pompei

L'edificio di Eumachia

Sede del mercato della lana (dove si svolgevano le vendite, ma anche le trattative per stabilire prezzi e quantità) e della corporazione dei fullones, ovvero dei lavandai, l'Edificio di Eumachia è uno dei punti di interesse che potete inserire nel vostro itinerario per visitare Pompei.
Si trova sul lato est del Foro, tra il tempio idi Vespasiano e il comitium, da cui è separato attraverso la via dell'Abbondanza.
La costruzione dell'edificio si deve ad Eumachia, sacerdotessa di Venere, come testimonia l'iscrizione sulla statua ritrovata in una nicchia dell'edificio. La statua la ritrae con i paramenti sacri. E' una copia, l'originale si trova al Museo Archeologico di Napoli.

Un'altra iscrizione, posta su un'architrave vicino ad un ingresso secondario lungo via dell'Abbondanza prova che era dedicato a Livia, madre di Tiberio e perciò venne costruito per devozione alla famiglia imperiale e per esaltare la concordia e la pietas augusta.

Eumachia sposò un ricco ed influente membro della famiglia dei Numistri, alla cui morte aveva ereditato la sua attività commerciale dedita alla produzione della lana, diventando il capo della corporazione dei fullones, i lavandai che gestivano le fulloniche (lavanderie), che tanta importanza avevano nell'economia delle città romane.

Edificio di Eumachia

Stuttura

L'edificio di Eumachia presenta una facciata prospiciente il foro, caratterizzata da due esedre semicircolari, due piattaforme accessibili con delle scalinate e quattro nicchie dove erano esposte le statue dei progenitori della famiglia imperiale (Enea, Romolo, Giulio Cesare, Augusto). questo è testimoniato da alcuni frammenti di iscrizioni.

Tra le nicchie si trova un portale d'accesso.
La facciata è preceduta da un'area stretta e lunga, circondata su tre lati da colonne e basi di statue.
L'area interna prevede un grande cortile dove potrete vedere ciò che rimane di un porticato a  doppio ordine di colonne e un abside dove, su un podio, era collocata la statua della Concordia Augusta.

Superato il portico c'era un criptoportico, dove, alle spalle dell'abside è stata rinvenuta la statua di Eumachia posta adiacente ad un piccolo corridoio che portava a via dell'Abbondanza.

Nelle vicinanze ci sono diversi punti di interesse degli scavi che non dovete perdervi come il Teatro Grande, la Casa del Fauno, il Lupanare, Casa del Menandro, solo per citarne alcuni.

Orari scavi di pompei
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

La Fullonica di Stephanus

Una delle cose da inserire nei vostri itinerari per visitare Pompei è la fullonica di Stephanus, bellissimo esempio di quelle che erano le lavanderie di questa vivace città romana.
Sarà molto interessante vedere come erano organizzate queste attività, tra le più redditizie dell'economia dell'impero romano.

I lavori degli archeologi negli scavi di Pompei hanno riportato alla luce diverse fulloniche sparse per la città.
Quella quella di Stephanus (sappiamo il nome del proprietario grazie a scritte a carattere elettorale ritrovate sulla porta) però è senz'altro la più famosa. E' molto ben conservata e frutto di restauri terminati nel 2015.
Non perdetevela, specie se siete a Pompei con bambini!

Si trova su via dell'Abbondanza 7, vicinissima alle Terme stabiane, al Teatro grande e al Thermopolium di Vetutius Placidus.


Struttura della fullonica 

La fullonica di Stephanus si sviluppava su due piani. il prio era il luogo dove effettivamente si svolgeva la lavorazione, il secondo ospitava l'abitazione e una terrazza dovesi mettevano ad asciugare i panni. Venne costruita dopo il terremoto del 62 d.c., trasformando quella che era una casa ad atrio. Quest'ultimo, come pure il soggiorno e il triclinio vennero riadattati e forniti  di vasche per la lavorazione, mentre l'impluivium venne dotato di una cornice in rilievo e destinato al lavaggio dei tessuti più delicati.

L'attività della fullonica prevedeva sia i lavori di finitura dei tessuti, che dovevano essere sgrassati dopo essere stati filati e tessuti, sia quelli di semplice pulizia dei vestiti usati. 
Portare a lavare un vestito costava 1 danario,non era quindi molto costoso.

Nell'ingresso dell'edificio è stato ritrovato uno scheletro di un uomo di mezza età, con un sacchetto pieno di sesterzi. Si tratta probabilmente del proprietario, Stephanus, che cercava di scappare dall'eruzione portando con sé l'incasso dell'intera giornata.

LE FASI DI LAVORO

Prima fase: per prima cosa bisognava ripulire il tessuto. Lo si faceva in una vasca ovale dove gli schiavi pestavano la stoffa con i piedi in un misto di acqua soda e spesso urina, sia animale (la più pregiata era quella di dromedario, che si faceva arrivare anche dall'oriente) sia umana.
Vista la grande quantità di urina necessaria, agli angoli delle strade si trovavano delle anfore con un'apertura laterale dove chiunque poteva depositare la propria.
Uno schiavo passava con regolarità a ritirarla.
L'imperatore Vespasiano mise addirittura una tassa sull'urina delle tintorie che destò polemiche a cui l'imperatore rispose con la celebre frase "Pecunia non olet"

Seconda fase: finito il lavaggio i tessuti venivano sciacquati in vasche poste a livelli diversi e comunicanti fra loro a cascata. Questo per eliminare ogni traccia del materiale usato. 
In questa fase veniva usata argilla smectica del Marocco o dell'isola di Ponza e si continuava poi il lavaggio e la battitura, per rendere la trama dei tessuti più compatta.

Terza fase: i panni venivano poi stesi sull'ampio terrazzo, dove sia faceva anche la zolfatura che serviva a rendere i tessuti più lucenti. I tessuti bianchi venivano stesi su un braciere ingabbiato da canne (vimea cava) che emanava esalazioni .

Quarta fase: l'ultimo passaggio era la stiratura per cui i panni venivano messi sotto grandi presse a vite.

La corporazione dei fullones giocava un ruolo importante nell'economia e nella politicacome documentano le numerose iscrizioni elettorali rinvenute. Erano votati alla dea Minerva e avevano un animale totem, la civetta (ulula), sacra alla dea.
A capo della corporazione c'era Eumachia, sacerdotessa di Venere a Pompei. In seguito alla morte del marito, ereditò la sua attività commerciale, dedita alla produzione della lana, diventando così una delle personalità più influenti della città.

orari pompei scavi 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Visitare Ercolano

Comune italiano nella provincia di Napoli, Ercolano fino al 1969 era chiamata Resina.

Colpita dal terremoto del 62 d.c. e sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c., come Pompei e Stabia, è entrata di diritto a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
É inoltre il punto di partenza per chi vuole esplorare il Parco nazionale del Vesuvio. Moltissimi sentieri di trekking giungono infatti fino al cratere del vulcano.

Cosa vedere 

É possibile visitare questa piccola cittadina partenopea in un giorno solo passeggiando per le vie di paese. 
Le cose da vedere a Ercolano si affacciano infatti sul viale principale della città, Corso Resina. 

Il miglio d'oro

Una cosa assolutamente da vedere è il tratto di strada rettilineo che percorre la distanza tra Ercolano e Torre del Greco.
Chiamata Miglio d’Oro, è ricco di bellissime ville settecentesche e giardini curati.

Da non perdere una visita agli spazi esterni e alle sale affrescate di Villa Campolieto. Progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli gode di una posizione perfetta sul mare.

Gli Scavi

Ma la ragione principale per cui è conosciuta nel mondo è il Parco Archeologico, gestito da quello ancora più noto di Pompei. 
Nel parco si possono vedere  i resti molto ben conservati, di com'era quando l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. la seppellì insieme a Pompei e Stabia. 
Ciò che segnò la fine di queste città è anche il motivo grazie al quale al giorno d’oggi è possibile conoscerne gli usi e le tradizioni.

Sono infatti quasi mezzo milione i visitatori che accedono ogni anno al Parco Archeologico di Ercolano e alla sua ottima riproduzione nel museo archeologico virtuale. 

Anche se è più piccola e meno monumentale di Pompei, l'area archeologica vale veramente una visita.
Durante l'eruzione del 79 d.c. infatti, la città venne coperta da una coltre di fango e materiale piroclastico. Questo ha permesso di conservare molto bene gli edifici.
Di conseguenza si è potuto capire con esattezza le loro dimensioni, le tecniche con cui sono state costruite e le abitudini di chi le ha abitati.

La cittadina fu scoperta per caso nel 1709, grazie ad alcuni lavori per la costruzione di un pozzo per l'irrigazione.
Il lavori di scavo veri e propri cominciarono nel 1738, ma è stato solo nel 1927 che presero il via le operazioni che hanno portato alla luce le meraviglie che possiamo vedere oggi.
Negli anni Ottanta del Novecento vennero ritrovati 300 scheletri, molto probabilmente abitanti che cercavano di salvarsi correndo verso il mare.

Tutto ciò che é stato scavato fino ad ora corrisponde più o meno a un quarto di quella che era la città antica. 
La maggior parte degli edifici visibili sono civili. Oltre ai complessi termali, la palestra e il teatro.
Molti degli edifici pubblici e religiosi sono invece ancora sepolti. 

Da non perdere la Casa della gemma, famosa in tutto il mondo per i suoi preziosi mosaici del pavimento.
In età augustea era la  seconda domus più grande di Ercolano.
Si sviluppava su tre livelli ed era grande ben 1800 metri quadri. Inoltre era collegata alle Terme Suburbane.

Fuori città

Tra le attrazioni da visitare nei e dintorni della città c'è la Reggia di Portici.
La dimora storica del re Carlo di Borbone è un edificio in stile barocco costruita tra il 1738 e il 1742 per essere la residenza di tutta la dinastia.


COME RAGGIUNGERE ERCOLANO

Ercolano e i suoi famosi scavi é raggiunta ogni anno da milioni di visitatori. 
La cittadina partenopea infatti é ottimamente collegata con i più grandi centri del sud e centro Italia.

  • Da Roma: é possibile visitare gli scavi con una gita in giornata.  
    Dalla stazione di Roma Termini prendete un treno per Napoli Centrale.
    Le Frecce di Trenitalia impiegano poco più di un’ora, mentre gli Intercity circa 2 ore.
  • Da Napoli: prendete un treno regionale fino alla stazione di Portici-Ercolano.
    Da qui, un autobus vi porterà dritto alla stazione di Ercolano Scavi.
    Il tempo di percorrenza totale è di circa 40 minuti, negli orari di punta. 
    Se volete potete decidere di camminare per circa 20 minuti fino al Parco Archeologico .

QUANDO andare

È possibile visitare Ercolano in ogni periodo dell’anno. I suoi scavi archeologici, ad esempio, sono sempre aperti tranne che il Primo Maggio, il 25 Dicembre e il Primo Gennaio. 
Le stagioni migliori per visitare Ercolano sono invece la tarda primavera o il primo autunno. Visitare Ercolano durante le mezze stagioni permette di evitare i climi più caldi e più freschi. 
Ma non solo: Ercolano offre anche mercatini natalizi durante l’inverno e sagre, concerti e feste all’aperto in estate.
Può essere la meta ideale se volete fare una gita nei dintorni di Pompei in un giorno.

Dove Mangiare

A Ercolano si trovano tutti i piatti tipici della regione partenopea, dagli antipasti ai famosi dolci. 
Prova le barchette di melanzane, uova e cacio, la minestra di zucchine. Oppure ordinate un piatto di spaghetti con le vongole o i classici medaglioni di vitello alla pizzaiola. 
Prodotti tipici della zona sono anche la mozzarella di bufala e il pomodorino del piennolo del Vesuvio. 
E per finire in bellezza, o per una merenda dolce, le sfogliatelle, le zeppole di San Giuseppe e la più classica pastiera.

Potete soddisfare il vostro appetito in uno di questi locali:

La briciola 
Corso Resina, 189
La Fornacella
Via IV Novembre, 90
Dante osteria
Via San Vito , 67

DOVE DORMIRE 

Hai deciso di vivere Ercolano da più vicino? 
Una visita in giornata a questa stupenda cittadina non basta e preferisci passarci una o più notti? 
La cittadina offre diverse tipologie di alloggi adatte a diversi gusti e per tutti i budget, dai semplici ostelli ai più lussuosi hotel. 
Vediamo dove conviene dormire:

  • I moltissimi b&b oppure le case vacanza sono adatti ad un budget intorno ai 50 € a notte.
    Ne trovi sia vicino agli scavi che sulla costa.
  • Il Miglio d’oro è invece la zona più adatta se cercate dove dormire a Ercolano con circa 100 € a notte.

LA STORIA 

Secondo la leggenda, la cittadina di Ercolano fu fondata da Ercole nel 1243 a.c. Storicamente, si prevede invece la fondazione da parte del popolo Osco intorno al XII secolo a.c. oppure dagli Etruschi tra il X e l’VIII secolo a.c.

Ercolano fu in seguito conquistata dai Greci, dai Sanniti e infine dai Romani.

Sono due gli eventi che nel corso della storia hanno segnato la cittadina: Il terremoto di Pompei nel 62 d.c. distrusse buona parte degli edifici ; l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. coprì Ercolano con uno strato di detriti alto tra i 10 e i 25 metri.

Questi due avvenimenti hanno fermato il tempo sulla cittadina di Ercolano e hanno reso possibile la scoperta di moltissimi dettagli sulla storia dell’area intorno al golfo di Napoli.

Casa dei Vettii

Tra le attrazioni di Pompei assolutamente da visitare, la Casa dei Vettii è una delle più lussuose ville ritrovate negli scavi archeologici (Insieme alla Casa del Fauno e alla Villa dei Misteri) e una della abitazioni pompeiane meglio conservate. 
Come testimoniano scritte elettorali e 2 anelli utilizzati anche come sigillo, la domus apparteneva a fratelli Vettius Restitutus e Vettius Conviva, ricchi liberti dediti al commercio.
Sia che decidiate di visitare Pompei in un giorno, sia che dedichiate agli scavi più tempo, vi suggeriamo di non perdervela. Il consiglio che vi diamo, viste le lunghe file all'ingresso, spesso sotto il sole, è quello di procurarvi il biglietto on line salta coda. Avrete diritto all'accesso prioritario e potrete iniziare subito la visita!


DOVE SI TROVA

La villa si trova nel vicolo dei Vettii, nella Regio VI, Insula 15.1 

storia

La Casa dei Vettii risale sicuramente a prima del I secolo a.c. (ne sono testimoni i capitelli a forma di dado e l'impluvium in tufo). Venne acquistata dai fratelli liberti nel I secolo, restaurata completamente e arricchita di opere d'arte. 
A seguito del terremoto verificatosi nel 69 d.c. venne restaurata di nuovo. Venne però totalmente sommersa da una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
Nel 1894 venne riportata alla luce. 
La domus è famosa per l'affresco che si trova nel vestibolo e che rappresenta Priapo che pesa il suo enorme fallo, apportatore di benessere e fecondità.

La casa dei Vettii a Pompei: l'affresco di Priapo

Foto di Mario Vigna

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Fauno, Foro di Pompei, Macellum

LA STRUTTURA

All'interno della casa potrete trovare altri affreschi stupefacenti. Intorno all'atrio si aprono alcune stanze: in un cubicolo potete ammirare l'affresco di Ero e Leandro,  quello della lotta tra Amore e Pan a cui assistono Arianna e Dioniso, e quello del mito di Ciparisso.
A destra dell'atrio si aveva accesso alla parte riservata ai servi al piano superiore, anch'esso con un'atrio. In un'edicola di questo è rappresentato il Genio del proprietario mentre sta compiendo un sacrificio. dall'atrio si passava alle cucine caratterizzate da un bancone in muratura, caldaie e treppiedi. All'interno della cucina sono stati rinvenuti  pentole, vasi in terracotta e bacini.

All'esterno è presente un peristilio di 18 colonne vasche e statue usate come fontane. Anche nel peristilio si possono ammirare bellissimi affreschi rappresentanti la vendetta di Anfione e Zeto a seguito della morte della madre Antiope, l’uccisione di Panteo, re di Tebe, per aver impedito il culto di Dioniso nella città, Ercole bambino che strozza i serpenti mandati dalla dea Era ed altri ancora.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

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Le Terme Stabiane

Se siete a visitare Pompei non potete mancare di vedere le Terme Stabiane. 
Si tratta dell'edificio termale più antico della città e si trovano su via dell'Abbondanza. Non molto distanti dal Foro, fanno angolo con via Stabiana, da cui prendono il nome.

Specialmente se decidete di visitare Pompei in un giorno vi consigliamo di risparmiare tempo acquistando i biglietti on line che permettono l'accesso prioritario al parco archeologico. 
Non vi stancherete stando in fila, spesso sotto il sole, e potrete cominciare subito la visita!

POMPEI BIGLIETTI

Le Terme Stabiane sono state edificate in diversi momenti. La fase iniziale della costruzione risale al IV a.c. (la palestra con la base a trapezio). Le terme che invece possiamo ammirare oggi sono state costruite nel II sec a.c., periodo in cui Pompei venne sottoposta ad un grande rinnovamento edilizio.
Nelle terme non solo si faceva il bagno, ma si discuteva anche di politica, di battaglie, di processi, di donne.....era il salotto cittadino dove venivano discussi i fatti del giorno.

Punti di interesse nelle vicinanze:  Foro di Pompei, Teatro grande, Casa del Menandro,  Macellum

STRUTTURA DELLE TERME STABIANE

L'edificio termale si sviluppa su più di 3500 metri quadri e ed è così organizzato: al centro si trova una palestra porticata su tre lati e decorata con colonne ricoperte di stucco. A est sono realizzati gli ambienti per il bagno (il frigidarium, qui solo nella parte maschile, il tepidarium e il calidarium), rigorosamente di visi in una sezione maschile e una femminile. Ogni sezione presenta uno spogliatoio

Ci sono anche delle fornaci che servivano a provvedere al riscaldamento degli ambienti. 
A nord della palestra troviamo una latrina mentre ad ovest una piscina, circondata da due vasche più piccole dove gli atleti erano soliti lavarsi e detergersi. 
La piscina è decorata con stucchi policromi tra cui alcuni pannelli che raffigurano personaggi del mito e atleti.

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