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La Casa del Fauno

Una Villa di epoca romana nel bel mezzo della città antica di Pompei, la Casa del Fauno è stata sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 e riportata alla luce solo nel XIX secolo. 
Gli scavi archeologici su volere della dinastia Borbone ci hanno permesso di conoscere la vita di un tempo e di poterla rivivere durante un viaggio a Pompei.
Un esempio importante è proprio la Casa del Fauno, la residenza cittadina di un ricco magistrato romano. Il nome di questa villa deriva dalla statua che si trova al centro del suo impluvium, che rappresenta in realtà un satiro.


Dove si trova

Visitare la Casa del Fauno è una tappa d'obbligo durante il tour negli scavi di Pompei. È infatti una delle prime attrazioni che si incontrano non lontano dall’entrata a Porta Marina. 
Dopo i cancelli, prosegui fino all’entrata del Foro, sulla tua sinistra. Sul fondo dell’antico centro politico ed economico di Pompei, passa oltre i grandi e sotto l'arco onorario.

Storia della casa del fauno

La Casa del Fauno viene edificata una prima volta nel III secolo a.c. Aveva un ampio orto e le sue dimensioni erano molto ridotte.

Nel II secolo a.c. la casa venne ristrutturata e ampliata fino a raggiungere la dimensione attuale di quasi 3000 metri quadrati. Il suo proprietario, uno degli uomini più ricchi di Pompei, decise di ostentare la sua ricchezza con la costruzione di molti peristili, delle corti colonnate.
Era circa il 120 a.c. e la Casa del Fauno aveva più peristili che ambienti abitativi. 
Il bagno e i servizi della casa furono invece ristrutturati in seguito, nel I secolo a.c.
L’anno 79 d.c. segnò poi l’intera città di Pompei. L'eruzione del Vesuvio devastò infatti tutte le civiltà alle pendici del vulcano. La Casa del Fauno venne interamente sepolta.

La scoperta della Casa del Fauno

A partire dal XVIII secolo, precisamente il 1° Aprile del 1748, gli scavi archeologici nella città di Pompei portarono alla luce molti preziosi reperti. I ritrovamenti hanno anche aiutato gli storici a scoprire la vita nel mondo antico.
Tra di questi, una villa romana decorata in stile ellenistico, con preziosi mosaici e oggetti in oro. Una casa particolare, in cui gli spazi aperti prevalgono sugli spazi vivibili. Un'abitazione ricca, progettata con cura e ampiamente decorata. 
Una statua in bronzo al centro dell’impluvium rappresenta una figura mitologica. Per questo la chiamarono Casa del Fauno.

L’architettura della Villa

L’ingresso della Casa del Fauno è un lungo viale colonnato che porta un mosaico sul pavimento con la scritta Have. Il saluto latino indica che il proprietario della casa non era originario di Pompei, dove si parlava in dialetto osco, bensì un romano. 
Si entra così nel vestibolo, la sala di ingresso con pavimento in marmo. Si pensa che questa stanza ospitasse un tempio con colonne corinzie.
Si prosegue ora nell’atrio della casa del Fauno. Al suo centro ammira l’impluvium, una vasca piatta dove confluiva l’acqua piovana, immagazzinata in una cisterna sottostante. 
Una piccola statua di bronzo fu ritrovata nel centro della vasca e, nonostante la figura sia un satiro, venne scambiata per un fauno. Da qui, il nome della casa stessa.

La differenza tra un satiro e un fauno è molto lieve. Il loro aspetto fisico è pressoché identico: entrambi hanno sembianze umane e la metà inferiore e le corna da capra.
Il fauno è una divinità romana delle campagne e dei boschi. Al contrario, i satiri sono figure mitologiche greche legate al dio Dioniso (per i romani, Bacco). 

La statua del satiro che puoi osservare gli scavi di Pompei è una riproduzione, mentre l’originale è conservata al Museo Archeologico di Napoli.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa dei Vettii, Foro, Lupanare, Terme del Foro

I tesori della casa del Fauno

Gli scavi che portarono alla luce la Casa del Fauno svelarono molti dettagli sul proprietario e sul progetto della villa nel momento dell’eruzione del Vesuvio. 
Le pareti della stanza dove si trova l’impluvium, ad esempio, erano pronte per essere affrescate. 
Attorno a questa sala si trovano altre stanze, cubicoli (le camere da letto) e un tablino. Questa ultima stanza della Domus era un salotto o uno studio. 

La Casa del Fauno era di proprietà di un magistrato che utilizzava il tablino per ricevere i suoi ospiti e collaboratori.
Non un locale, bensì un patrizio romano nella sua casa di villeggiatura. Da tutti i ritrovamenti si evince infatti che Pompei era una cittadina adatta alle vacanze dei patrizi romani.
Oltre alle stanze dei proprietari, la Casa del Fauno era composta anche da stanze per la servitù, più spoglie e meno decorate. Le stanze erano vicino a quelle di servizio, come la cucina e la stanza per la panificazione.
Non solo statue, colonne e affreschi: gli scavi presso la Casa del Fauno hanno riportato alla luce dei preziosi mosaici e oggetti in oro e argento. Tra questi, un particolare bracciale a forma di serpente.

Casa del Fauno a Pompei: mosaico di Alessandro MagnoAncora, uno stupendo mosaico che rappresenta la vittoria di Alessandro Magno su Dario e i Persiani, forse proprio la battaglia di Isso. 
Tutte queste meraviglie sono esposte al Museo di Archeologia Nazionale di Napoli.
Nella Casa del Fauno è stato anche rinvenuto il corpo di una donna mentre cercava di mettere in salvo i gioielli, sorpresa proprio dall’eruzione del Vesuvio. Questo dimostra come la popolazione di Pompei fu colta di sorpresa da questo fenomeno naturale.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Scavi di Pompei – Da dove si entra

L'ingresso nel parco archeologico degli scavi di Pompei sarà come un tuffo in un passato lontano ma ancora perfettamente vivo.
Potrete percorrere strade, entrare in case meravigliose, aggirarvi per negozi e locali dove il tempo si è fermato lasciando tutto così com'era più di duemila anni fa.
Le ceneri e i lapilli del Vesuvio che hanno coperto Pompei nel 79 d. c. hanno infatti permesso di conservare la città. Ci hanno così restituito scorci di vita, alimentazione, mode e costumi degli antichi romani.

Per evitare di fare le lunghe cose alla biglietteria, spesso col sole a picco vi consigliamo di procurarvi i biglietti per Pompei on line che vi daranno diritto all'ingresso prioritario.

Ingresso Pompei

Potete accedere al Parco archeologico di Pompei da tre ingressi. Mettete in conto che a seconda di dove entrerete gli itinerari saranno diversi.

Gli ingressi sono:

  •  Porta Marina (via Villa dei Misteri).  C'è l'Ufficio informazioni e un deposito bagagli gratuito. E' l'ingresso principale e si trova proprio davanti alla stazione ferroviaria di Pompei scavi.
    Si tratta dell'ingresso più utilizzato e perciò il più affollato.
    Di qui c'è l'accesso rapido ed è possibile andare al chiosco informativo, comprare souvenirs, noleggiare le audioguide.
  • Piazza Esedra (piazza Porta Marina inferiore). 
    Molto meno affollato, viene usato soprattutto per le visite di gruppo.
    Potete utilizzarlo per evitare la coda.
    Non offre il noleggio audioguide o lasciare i bagagli.

  • Piazza Anfiteatro  (piazza Immacolata).
    Si trova a 15 minuti a Piedi da Porta Marina. 
    Questa entrata è perfetta per visitare subito l'anfiteatro, il foro e ad altri luoghi importanti della città.
    Anche in questo ingresso c'è il servizio di deposito bagagli e noleggio audioguide.

L'uscita è possibile dai tre varchi di Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra

Se volete avere le risposte ad altre informazioni pratiche per organizzare il vostro soggiorno per visitare Pompei cliccate QUI

parole chiave: deposito bagagli Pompei, anfiteatro Pompei, biglietti Pompei


orari scavi di Pompei 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Storia di Pompei: apogeo e rovina della città romana

Fondata nel IX secolo a.c., la città di Pompei, deve la sua enorme fama alla sua tragica fine causata, nel 79 d.c.. dall’eruzione del suo vicino vulcano, il Vesuvio. Da quando nel 1748 si è dato il via agli scavi nell’area anticamente interessata dalla tragedia, la città è tornata alla ribalta offrendo ai propri visitatori la possibilità di riscoprire la città e poterne ammirare dei veri e propri scorci di vita vissuti dai propri abitanti.

Aggirarsi tra le strade del sito archeologico, che dal 1997 è entrato di diritto a far parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è un’esperienza che attira, ancora oggi, numerosi turisti provenienti da tutte le parti del mondo, desiderosi di passeggiare in questa antica città fantasma per immaginare la vita, le usanze e la cultura precedente alla sua tragica fine.
Vi mostreremo qui di seguito un quadro della doppia faccia di Pompei, da città prospera e vivace a cumulo di macerie e cenere.

Pompei prima dell’eruzione 

La posizione strategica della città, alle pendici del Vesuvio, rivolta verso il golfo di Napoli ma attraversata dal fiume Sarno, facevano di Pompei un luogo assolutamente funzionale per scambi commerciali, motivi militari ma, soprattutto per poter vedere fiorire le proprie coltivazioni fatte principalmente di viti e ulivi.
Pompei, infatti, era davvero molto nota per essere una città ampiamente affermata da un punto di vista commerciale e, i suoi mercati ne erano la dimostrazione vivente.

Abili agricoltori ma anche dediti pescatori, i commercianti pompeiani offrivano alla propria vasta clientela prodotti provenienti dalle più disparate sfere commerciali. Altro fattore fondamentale è il grande interesse riservato alla conservazione dei prodotti per mantenerli al loro stato migliore più a lungo. Sono stati ritrovati, infatti, vasi di terracotta dedicati alla conservazione del vino, tenuto al fresco in cantine apposite, ma anche numerose attrezzature per affinare l’arte industriale come i frantoi per le farine e strumenti per la pesca.

Immaginiamo quindi l’operosità della città ai suoi albori, con mercati che portavano vivacità e vitalità tra le strade cittadine e quante influenze diverse culturali si potevano apprezzare.
La città di Pompei aveva subito numerose influenze dai popoli che si erano scontrati in battaglia così come si era costantemente evoluta per poter garantire una maggiore funzionalità alle necessità della città in continua evoluzione, soprattutto relative alle proprie attività mercantili. 

Visitare Pompei: uno dei bellissimi affreschi, tra le cose da vedere

Foto di Mario Vigna

Per questo motivo, molte delle costruzioni urbanistiche che si possono ammirare tutt’oggi durante una visita agli scavi archeologici, risultano essere state aggiunte negli anni, costruite sulla base preesistente della città per poter potenziare il commercio e accogliere un maggior numero di visitatori che, in tanti, giungevano in città alla ricerca dei migliori affari.
Non mancavano, però, oltre alle costruzioni delle fasce più operose e umili della città, le ville dei personaggi di rilievo e le loro bellissime domus pompeiane fatte di affreschi minuziosi e affascinanti e cortili con giardini curati nel segno dell’esotismo e arricchiti di pozzi e fontane.
La cultura pompeiana era davvero ben variegata con influenze provenienti dai sanniti ma anche dai greci e dai romani che resero, quindi, la città poliedrica e multietnica con costumi ed usanze che si miscelavano tra loro ricreando nuovi approcci assolutamente unici e originali.

Pompei dopo l’eruzione 

Visitare Pompei: scopri i biglietti salta la coda!

Foto di Mario Vigna

Oggi la zona alle pendici del Vesuvio è costantemente monitorata da esperti vulcanologi per poter evitare tragedie come quella che si verificò all’antica città di Pompei nel 79 d.c..
I cittadini di Pompei, infatti, si ritrovarono a dover fronteggiare una tragedia assolutamente improvvisa e sconosciuta lasciandoli increduli e spaventati da un evento di tale portata e risonanza.
In realtà, però, molte furono all’epoca le avvisaglie che qualcosa stava accadendo nel sottosuolo, che l’attività magmatica era una minaccia. Dal 62 d.c., infatti, la zona era interessata da numerosi sismi che distrussero anche moltissime costruzioni.
Ne sono la prova alcune costruzioni che, dagli scavi effettuati per riportare alla luce la città sommersa dalla lava, risultavano essere precedentemente ristrutturate più e più volte a seguito dei sismi.

Per riportare danni così ingenti, probabilmente le scosse che si susseguivano numerose nella zona alle pendici del Vesuvio, erano di portata molto consistente. Ovviamente, però, il popolo pompeiano non poteva immaginare che, anni dopo, si sarebbe verificata una tragedia di quelle dimensioni. Sono tantissimi, infatti, i cittadini che sono rimasti lì, sepolti dalla lava e che, non avendo capito la reale portata della situazione, provavano a nascondersi dalla cenere rimanendo però intrappolati dai fiumi di lava che travolsero la città. Pochi di loro riuscirono a scappare e a mettersi in salvo. 

Visitare Pompei - Gli scavi: calco di un uomo rannicchiato

Foto di Mario Vigna

Sebbene sia impossibile fare una stima dei morti a seguito della tragedia, molto probabilmente, si parla di più di 2000 morti e, dalle testimonianze rimaste, anche il popolo che era abituato a subire ingenti perdite in guerra, reputò il numero di vittime a causa delle tragedia del 79 d.c. come un evento di portata “straordinaria”.

Oggi, sebbene molte delle vicende che accaddero nelle ultime ore di Pompei siano sicuramente solo immaginabili, è possibile ricostruire in parte gli ultimi giorni e soprattutto le ultime ore, grazie alla testimonianza di scrittori come ad esempio Plinio il Giovane che, dalla baia di Miseno, osservò e descrisse l’eruzione del Vesuvio.
Dopo l’eruzione la città era totalmente distrutta, sommersa dalla lava. Scomparsa. La vegetazione circostante, punto di forza della zona, era stata rasa al suolo e tutto era sommerso sotto una coltre bianca e spessa. La situazione era disperata. Tanti furono gli aiuti inviati dai delegati dell’Impero per poter soccorrere la popolazione ed iniziare l’opera di ricostruzione dell’antica gloria pompeiana ma invano.

La città è rimasta dormiente fino agli scavi archeologici che, dal 1748, hanno duramente lavorato per riportare alla luce quello che restava di una delle città più affascinanti della zona campana e che, tra storia antica, suggestioni e, probabilmente, proprio a causa della sua tragica fine, è ancora oggi materiale fertile per film, romanzi e per intriganti ricostruzioni. Oggi, con la possibilità di poter ripercorrere le vie della città e ammirare ciò che resta delle domus e della sua elaborata urbanistica, è possibile perdersi tra supposizioni e immaginare la vita dei suoi ultimi giorni, riscoprendo una città e la sua cultura che, dopo l’eruzione, sembrano essere state sommerse, non solo dalla lava, ma anche da un’aura di mistero che ha fatto, della città di Pompei, un vero e proprio mito tutto italiano.

Le Terme Stabiane

Se siete a visitare Pompei non potete mancare di vedere le Terme Stabiane. 
Si tratta dell'edificio termale più antico della città e si trovano su via dell'Abbondanza. Non molto distanti dal Foro, fanno angolo con via Stabiana, da cui prendono il nome.

Specialmente se decidete di visitare Pompei in un giorno vi consigliamo di risparmiare tempo acquistando i biglietti on line che permettono l'accesso prioritario al parco archeologico. 
Non vi stancherete stando in fila, spesso sotto il sole, e potrete cominciare subito la visita!

POMPEI BIGLIETTI

Le Terme Stabiane sono state edificate in diversi momenti. La fase iniziale della costruzione risale al IV a.c. (la palestra con la base a trapezio). Le terme che invece possiamo ammirare oggi sono state costruite nel II sec a.c., periodo in cui Pompei venne sottoposta ad un grande rinnovamento edilizio.
Nelle terme non solo si faceva il bagno, ma si discuteva anche di politica, di battaglie, di processi, di donne.....era il salotto cittadino dove venivano discussi i fatti del giorno.

Punti di interesse nelle vicinanze:  Foro di Pompei, Teatro grande, Casa del Menandro,  Macellum

STRUTTURA DELLE TERME STABIANE

L'edificio termale si sviluppa su più di 3500 metri quadri e ed è così organizzato: al centro si trova una palestra porticata su tre lati e decorata con colonne ricoperte di stucco. A est sono realizzati gli ambienti per il bagno (il frigidarium, qui solo nella parte maschile, il tepidarium e il calidarium), rigorosamente di visi in una sezione maschile e una femminile. Ogni sezione presenta uno spogliatoio

Ci sono anche delle fornaci che servivano a provvedere al riscaldamento degli ambienti. 
A nord della palestra troviamo una latrina mentre ad ovest una piscina, circondata da due vasche più piccole dove gli atleti erano soliti lavarsi e detergersi. 
La piscina è decorata con stucchi policromi tra cui alcuni pannelli che raffigurano personaggi del mito e atleti.

Gli itinerari degli scavi di Pompei

Partire da casa avendo già in mente un buon itinerario è un'ottima cosa se volete visitare gli scavi di Pompei non perdendovi nulla. 
Sapendo già cosa vedere, inoltre, non  correrete il rischio di tornare indietro sullo stesso percorso, perdendo tempo e sprecando energia. 

Qui di seguito vi elenchiamo le tappe di cinque itinerari più o meno lunghi a seconda del tempo che vorrete dedicare a quell'esperienza emozionante che è la visita di questa incredibile città sospesa nel tempo.

Vi diamo due suggerimenti: il primo è quello di cominciare la visita al mattino presto (qui gli orari degli scavi ) in modo da evitare la massa di turisti e la calura (non ci sono molte zone d'ombra!). Il secondo è quello di procurarvi i biglietti on line per l'accesso prioritario.


SCAVI DI POMPEI ITINERARI

1)  Porta Marina - Piazza Esedra - 2 ore circa

  • Porta Marina (ingresso
  • Terme suburbane 
  • Antiquarium
  • Santuario di Apollo 
  • Granai del Foro
  • Tempio di Giove 
  • Terme del Foro
  • Casa del Poeta Tragico
  • Casa della Fontana Piccola
  • Casa del Fauno
  • Macellum
  • Santuario dei Lari Pubblici
  • Tempio del Genius Augusti (Tempio di Vespasiano)
  • Edificio di Eumachia
  • Edifici municipali
  • Casa di Championnet
  • Casa dei Mosaici Geometrici
  • Basilica
  • Santuario di Venere
  • Villa Imperiale
  • Piazza Esedra (uscita)

2) Porta Marina - Villa dei Misteri - 3 ore circa

3) piazza esedra-piazza esedra - 3 ore circa

4) Porta marina- piazza anfiteatro - 5 ore circa

  • Porta Marina (ingresso
  • Antiquarium
  • Casa di Trittolemo
  • Basilica
  • Santuario di Apollo
  • Granai del Foro
  • Edifici Municipali
  • Casa di Championnet
  • Casa dei Mosaici Geometrici
  • Edificio di Eumachia
  • Tempio del Genius Augusti (Tempio di Vespasiano)
  • Santuario dei Lari pubblici
  • Macellum
  • Tempio di Giove Via di Mercurio
  • Casa del Fauno
  • Casa dei Vetti
  • Casa degli Amorini Dorati
  • Casa di Marco Lucrezio su Via Stabiana
  • Casa di Sirico Via dell’Abbondanza
  • Lupanare
  • Vicoli della Maschera e del Balcone Pensile
  • Via dell’Abbondanza Via dei Teatri
  • Foro Triangolare
  • Affaccio sul Teatro Grande, Odeion, Quadriportico dei Teatri
  • Tempio di Iside Via di Castricio
  • Casa del Menandro
  • Casa del Criptoportico
  • Fullonica di Stephanus
  • Casa di Paquius Proculus
  • Casa del Frutteto
  • Casa di Octavius Quartio
  • Casa della Venere in Conchiglia
  • Praedia di Giulia Felice
  • Palestra Grande
  • Piazza Anfiteatro (uscita)

5) Piazza anfiteatro - piazza anfiteatro - 7 ore circa

  • Piazza Anfiteatro (ingresso)
  • Anfiteatro
  • Palestra Grande
  • Praedia di Giulia Felice
  • Casa della Venere Conchiglia
  • Casa di Octavius Quartio
  • Casa del Frutteto
  • Casa dell’Efebo
  • Casa di Paquius Proculus
  • Casa del Menandro
  • Casa del Criptoportico
  • Fullonica di Stephanus
  • Via dell’Abbondanza Via Stabiana
  • Tempio di Iside
  • Foro Triangolare
  • Affaccio su Teatro Grande, Odeion, quadriportico dei Teatri
  • Vicolo delle Pareti Rosse Via delle Scuole
  • Casa dei Mosaici Geometrici
  • Edifici Municipali
  • Casa di Championnet
  • Basilica
  • Santuario di Apollo
  • Casa di Trittolemo
  • Granai del Foro
  • Tempio di Giove
  • Macellum
  • Santuario dei Lari pubblici
  • Tempio del Genius Augusti (Tempio di Vespasiano)
  • Edificio di Eumachia
  • Terme del Foro
  • Casa del Poeta Tragico
  • Villa dei Misteri (possibile uscita)
  • Casa del Fauno
  • Casa dei Vettii
  • Casa degli Amorini Dorati
  • Via di Nola
  • Casa di Marco Lucrezio Frontone
  • Casa di Obellio Firmo
  • Vicolo di Tesmo
  • Via Stabiana
  • Casa di Sirico
  • Terme Stabiane
  • Lupanare
  • Vicoli della Maschera e del Balcone Pensile
  • Via dell’Abbondanza
  • Via di Castricio Via dei Fuggiaschi
  • Orto dei Fuggiaschi
  • Via di Nocera
  • Necropoli di Porta Nocera
  • Piazza Anfiteatro (uscita)
Orari scavi di pompei
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Cosa non fare a Pompei

Se non volete incorrere in sanzioni e volete visitare gli scavi in tranquillità, è consigliabile arrivare al parco archeologico informati su cosa non fare a Pompei.
Sono ben 22 tra consigli e divieti, le norme di comportamento che dovrete tenere a mente una volta giunti a visitare gli scavi di Pompei. Noi vi elenchiamo le principali i modo che possiate regolarvi e godervi la vostra visita nel rispetto del decoro di questo incredibile patrimonio artistico.

1. Non passeggiare seminudi

Non è possibile quindi per le donne portare shorts, minigonne o top succinti e per gli uomini è vietato non indossare la maglietta. Il rischio è di essere allontanati dagli scavi.

2. NON GIRARE PER GLI SCAVI CON L'OMBRELLO

Questo divieto è dovuto al fatto che gli ombrelli sono potenzialmente pericolosi perchè potrebbero con la loro punta affreschi e monumenti. Gli ombrelli vanno lasciati nei deposito bagagli.
Bisognerà quindi munirsi di impermeabile  col cappuccio.

3. Non entrare con zaini, valigie e borse voluminose

Possono essere lasciate nei depositi bagagli (sono gratuiti) presenti a tutti i varchi d'accesso.

4. NON INTRODURRE MEZZI DI QUALSIASI TIPO

Sono vietati anche i mezzi elettrici, biciclette e monopattini.

5. Non mangiare sui banchi delle antiche locande

Non si possono consumare alimenti al di fuori dei luoghi appositamente predisposti (Per i pic-nic nel Parco Archeologico è attrezzata un’area in prossimità di Porta Nola)

6. Non salire o arrampicarsi sui muri, sulle fontane o sui banconi

Nella lista di cosa non fare a Pompei c'è anche il divieto di salire su qualunque struttura o arredo antico, abitudine diffusa soprattutto per scattare i selfie.

7. Non introdurre cani di grossa taglia

(oltre i 25 chilogrammi) anche se al guinzaglio e con museruola; gli animali ammessi dovranno essere dotati di guinzaglio e tenuti in braccio all’interno degli edifici.

SCAVI DI POMPEI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

I dintorni di Pompei: cosa visitare in un giorno

Pompei può tenere  occupati per diversi giorni, ma se avete messo in conto di dedicare il vostro tempo anche ad una gita fuori porta, vi suggeriamo alcune alternative  per visitare i dintorni di Pompei.

Scopri qui di seguito 6 idee per una gita in un giorno da Pompei.

1. Ercolano

La stessa sorte degli abitanti di Pompei, sepolti dalla lava del Vesuvio nel 79 d.c., è toccata a quelli di questa cittadina della provincia di Napoli.

Anche gli scavi di Ercolano sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO e sono visitati da più di 300 mila turisti ogni anno.

Durante la vostra giornata a Ercolano, non perdetevi  la visita al Miglio d’Oro. Questo viale, tra i più lunghi della città, ha visto sorgere nel corso degli anni alcune tra le ville più belle della Campania.

Se avanzate del tempo, visitate le architetture religiose per cui Ercolano è molto rinomata in Italia. Le più interessanti sono la Basilica di Santa Maria a Pugliano, la Chiesa di Santa Caterina e quella chiamata Sant’Agostino.

Raggiungere Ercolano da Pompei è semplicissimo. Se non hai un’auto, potete comodamente utilizzare il treno. In entrambi i casi, arriverete ad Ercolano in soli 20 minuti.


2. La Costiera Amalfitana 

Una tra i luoghi più spettacolari in Italia - ma anche in tutto il mondo - l’inizio della Costiera Amalfitana si trova a circa 35 chilometri da Pompei. Una meravigliosa striscia frastagliata che ospita alcune tra le spiagge più belle del nostro Paese.

Lungo la costiera, si possono visitare moltissimi centri come Positano, Amalfi stessa, fino a Vietri sul Mare, nelle vicinanze di Salerno.

Oppure,potete cogliere l’occasione ed imbarcarvi su un traghetto per Capri, l’isola che da sempre è molto gettonata per la sua atmosfera rilassata e per le ottime strutture.

Da non dimenticare che il mare è tra i più belli di tutta la nostra penisola.

Prendetevi il tempo necessario per esplorare la Costiera Amalfitana, le sue meraviglie naturali, come spiagge, isole e grotte e i musei e le architetture, in particolare le stupende ville partenopee lungo la costa.

3. Napoli

Il capoluogo della Campania è una tra le città più interessanti nei dintorni di Pompei. Questa storica città, fondata dai Cumeni nell'VIII secolo a.c. e fra le più importanti della  Magna Grecia,  fu fondamentale per la cultura, la religione e lo sviluppo del commercio delle popolazioni italiche.

Non è possibile visitare  visitare Napoli in una sola giornata, ma potrete comunque farvi un'idea del suo rapporto tra storia e arte, assaggiare la cucina locale - magari una bella pizza - e scoprire la cultura napoletana in tutti i suoi lati.

Prendete un treno per Napoli da Pompei e raggiungete la città partenopea: potete  iniziare la vostra visita con Piazza Garibaldi, stazione dei treni e terminal della metropolitana. Un biglietto giornaliero per la rete pubblica di Napoli costa  € 3,50.

Da non perdere durante una visita a Napoli sono il Maschio Angioino, il Teatro San Carlo e la centralissima Piazza Plebiscito. E ancora, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo della Napoli Sotterranea, alla scoperta delle meraviglie nascoste della città.

4. Caserta e la Reggia

A poco meno di 60 chilometri da Pompei, Caserta è tra i centri più importanti della Campania. Famosa soprattutto per la sua imponente Reggia, conosciuta anche come la Versailles d’Italia, è un città molto gettonata tra i turisti da tutto il mondo.

La Reggia di Caserta sarà senza dubbio il punto focale della vostra gita in giornata da Pompei. Questa imponente residenza Borbonica, dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel 1997, è il Palazzo Reale più ampio di tutto il mondo, mentre i giardini della Reggia, che si estendono per ben 2,5 chilometri, sono stati dichiarati il Parco più bello d’Italia nel 2009.

Altri luoghi da visitare a Caserta sono la Piazza Matteotti (piazza del Mercato), Piazza Dante e Piazza Carlo III, le più importanti della città.

5. Paestum

Un’antica città costruita nei tempi della Magna Grecia, Paestum fu costruita in onore di Poseidone (Nettuno). A soli 80 chilometri a sud di Pompei, potete raggiungere questa cittadina in circa un’ora in auto, oppure poco meno di 2 ore con il treno.

La cinta muraria che percorre il perimetro della città misura circa 4,75 chilometri ed è tra le meglio conservate in Italia. E' intervallata da 28 torri. Visitate le 4 porte della città e il Foro di età greca. Meravigliosi i templi di Paestum, tra i migliori esempi di architettura greca. Questi sono dedicati alle dee Era ed Atena.

Il Parco Archeologico di Paestum mostra l’incontro tra la cultura greca e quella romana, ampiamente spiegata nell’adiacente Museo. Potete acquistare un biglietto cumulativo per visitare entrambe le attrazioni a € 11.

6. Vesuvio

E’ il vulcano che svetta tra le città di Napoli, Pompei ed Ercolano ed è - ma soprattutto è stato - fondamentale nella conformazione storica, politica e naturale del territorio.

Numerose le eruzioni che hanno segnato le pendici del Vesuvio nel corso della storia - tra cui la più importante fu proprio quella del 79 d.c. che coprì in buona parte le cittadine di Pompei ed Ercolano.

Una cima che si erige sopra al Golfo di Napoli, il Vesuvio è un vulcano attivo costantemente monitorato dagli esperti del settore e tra i più pericolosi del Continente Europeo. La sua ultima eruzione è avvenuta nel 1944.

Questo vulcano è particolarmente rinomato anche per i suoi spettacolari percorsi di trekking per un totale di 54 chilometri, che ti portano fino alla cima - accanto al cratere.

Queste sono alcune delle nostre idee per un gita in giornata nei dintorni di Pompei verso alcuni tra i più importanti patrimoni non solo della Campania, ma della nostra nazione. A voi la scelta!

Visitare Pompei Consigli pratici

Visitare Pompei è un'esperienza incredibile. Si viene proiettati in una dimensione in cui  il tempo si è fermato. L'eruzione del Vesuvio ha infatti "congelato" una città in piena attività e, come un incantesimo, tutto è rimasto esattamente così come era 2000 anni fa. 

Per vivere al meglio la vostra visita a Pompei scavi, dovete però seguire alcune accortezze perchè altrimenti la permanenza nel parco archeologico potrebbe diventare molto pesante.
Per aiutarvi a capire come godervi al meglio questo tuffo nel passato, vi elenchiamo tutte le principali cose da fare. 

1. Portare cappello, occhiali, crema

Negli scavi ci sono poche zone d'ombra e spesso le giornate sono assolate e calde. Portatevi quindi una cappello e un paio di occhiali (per voi e soprattutto per i vostri pargoli, se volete visitare Pompei con bambini) e tanta crema solare!
Munitevi inoltre solo di borse o zainetti leggeri.

2. Portare tanta acqua

La visita a Pompei dura diverse ore, frequentemente sotto il sole cocente. Non dimenticatevi di portarvi una o più bottigliette d'acqua. 
Nel caso che l'aveste finita potete bere alle numerose fontane che erogano acqua potabile, sparse per il Parco archeologico.
In alternativa potete comprare dell'acqua o altre bevande presso il bar-ristorante che c'è all'interno dell'area archeologica.

3. Prenotare il biglietto on line

Vi suggeriamo di acquistare il biglietto di ingresso già prima di partire. Avrete diritto all'ingresso prioritario e non dovrete fermarvi a fare lunghe code. Potrete cominciare subito a visitare!


4. Procurarsi una cartina degli scavi

 All'interno dell'ufficio informazioni presso le biglietterie del Parco archeologico di Pompei potete trovare delle cartine gratuite. Procuratevene una in modo da sapere sempre dove siete e qual è la porta più vicina a voi e soprattutto evitare di andare avanti e indietro inutilmente.

5. iniziare a visitare Pompei all'apertura

Vi suggeriamo di iniziare a visitare gli scavi appena aprono, così da evitare la calca (almeno per un po'!) e avere più tempo da dedicare alle attrazioni.

6. arrivare già con l'itinerario

Pensate già in anticipo a cosa volete vedere e cosa invece volete tralasciare. Evitate gli itinerari che vi fanno ritornare più volte sugli stessi punti

7. Visitare Villa dei Misteri per ultima

Andate ad ammirare la Villa dei Misteri come ultima cosa.
Troverete lì una delle uscite e eviterete perciò di tornare indietro sui vostri passi.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il Foro di Pompei

Se entrate a visitare gli scavi di Pompei da Porta Marina, il Foro di Pompei (Regio VII, Insula 8) sarà tra i primi punti di interesse vedrete.
Vi suggeriamo,  visto che all'ingresso c'è sempre una lunga coda, di procurarvi il biglietto on line.
Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito la visita!

DOVE SI TROVA

È situato al termine di via Marina. Orientato sull'asse nord-sud è all'incrocio delle vie più importanti della città.
La prima, che porta da un lato verso il Vesuvio e dall'altra al mare, la seconda che conduce da una parte a Nocera e dall'altra a Napoli.

Il Foro era il centro nevralgico della vita urbana. Qui si svolgevano le principali funzioni civili, religiose e commerciali. 

LA STRUTTURA

Sull'area della piazza, di forma rettangolare e della grandezza di 142 m per 38 m, si trovavano gli edifici religiosi più importanti, quelli pubblici, dove veniva amministrata la giustizia, e parte dei mercati.
Non erano invece presenti abitazioni private.

Punti di interesse nelle vicinanze:  Macellum, Terme del Foro, Teatro grande, Terme Stabiane, Lupanare

Il Foro era circondato su tre lati da un porticato con un loggiato a doppio ordine di colonne: quello inferiore era dorico, quello superiore ionico.
Il quarto ospitava il Tempio di Giove, dedicato in seguito alla triade capitolina, cioè a Giove, Giunone e Minerva.

La pavimentazione era in lastre di travertino, di cui rimane solo qualche traccia.
Sono visibili anche dei basamenti che venivano utilizzati come supporto per statue equestri di imperatori o personaggi illustri.

Dopo il terremoto del 62 d.c. iniziarono lavori di ricostruzione che previdero il trasferimento delle statue altrove. 
Molto probabilmente dopo l'eruzione del Vesuvio del 79 d.c. la piazza venne spogliata dei marmi  e del pavimento.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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La pittura pompeiana

Colore, tanto colore ovunque: è questo che caratterizza, tra le altre cose, la pittura pompeiana. 
Contrariamente a quello che accade oggi nelle nostre case, infatti, le pareti delle case di Pompei erano abbellite con tinte appariscenti che mettessero in evidenza la ricchezza del proprietario. (il bianco delle pareti infatti era visto come segno di povertà). 

E quando si viene a visitare gli scavi di Pompei, non si può non rimanere a senza fiato davanti agli incredibili colori degli affreschi che si trovano all'interno delle domus pompeiane (la Villa dei Misteri,  la Casa del poeta tragico, solo per fare due esempi). 

pompei biglietti


L'interno delle case dei romani sono affrescate con uno schema che ricorre sempre, ossia la parete divisa in tre fasce. 
Lo zoccolo, ossia la parte inferiore, è alto qualche decina di centimetri (sotto il metro) ed è dipinto con colori uniformi e decorazioni leggere.
La fascia centrale, che è la più grande, è invece decorata con un tripudio di colori ed è qui che si concentrano le decorazioni più belle, con scene mitologiche di grande impatto. E' divisa in vari pannelli e vengono utilizzati colori caldi come il giallo, il nero e il rosso pompeiano.
Spesso arrivano a "contagiare" la terza fascia più stretta a contatto con il soffitto.

Attorno a questi affreschi c'erano architetture leggere e immaginarie che servivano a dare profondità. avevano straordinari effetti tridimensionali, come se le pareti fossero delle finestre su paesaggi virtuali.

La pittura pompeiana prevede quattro stili:

PRIMO STILE

Di origine greca, utilizzato tra il 150 a.c e l'80 d. .c. Sulla parete viene ricreato a rilievo un finto muro con grossi blocchi squadrati che imitano i colori di marmi esotici e costosi. in cima quasi sempre si trova una cornice bianca . Un esempio del primo stile è la casa del Fauno.

SECONDO STILE

Va di moda negli ultimi ottantanta anni prima della nascita di Cristo.
E' il periodo in cui arrivano i romani a Pompei. Sulle pareti si dipingono colonne, edicole, porticati, quinte di case o colonnati. A volte cisono anche figure umane. Le pareti imitano delle scenografie teatrali. C'è l'idea che il muro si apra verso l'esterno.

TERZO STILE

Prende il via con Augusto e comincia l'Impero, e viene utilizzato fino all'età di Claudio. 
Le architetture tridimensionali come archi e colonne si trasformano in strutture filiformi, quasi stilizzate. Compaiono steli di piante, candelabri che qualche volta sostituiscolo le colonne. Riprende figure e decorazioni in stile egizio.

QUARTO STILE

Viene utilizzato dal regno di Claudio in poi (41 -54 d.c.). Viene ripreso il secondo stile ma in maniera esagerata, perdendo il senso della misura. le architetture diventano ardite, irreali, le decorazioni abbondano, i colori sono molto carichi. Si perde l'aspetto realistico del Secondo Stile.

Orari Pompei scavi

Dal 27 aprile al  31 ottobre
Martedì - Domenica
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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